Per questo attraversamento delle Alpi sono necessarie minime conoscenze alpine, poiché il percorso non si allontana mai significativamente dalle vie di comunicazione e non sale mai ad altitudini estreme. In caso di emergenza si raggiungono rapidamente zone di soccorso scendendo dal percorso. Ciò che però è indispensabile: bisogna essersi allenati prima per avere resistenza per le tappe alpine giornaliere. Per questo è sufficiente effettuare regolarmente (si consigliano due mesi prima) anche tour giornalieri più lunghi con un crescente numero di metri di dislivello fino a 1500 metri. Se lo si è fatto regolarmente prima, anche 2000 metri di dislivello al giorno non saranno più un problema.
Per quanto riguarda i requisiti tecnici di guida, si dovrebbe già avere esperienza con sentieri più facili e single trail e divertirsi a farli! Per chi non ama i trail ci sono deviazioni alternative, ma così si perde molto del percorso MARVIN.

Dopo che la neve residua dell'inverno si è sciolta (cosa che sulla strada di cresta del Brennero può avvenire anche verso fine maggio, inizio giugno), si può partire. È meglio informarsi prima presso gli uffici turistici locali, alla Malga Sattelberg o nel forum MTB. Si può percorrere il percorso Marvin fino a tarda stagione autunnale, in pratica fino alle prime nevicate. Agosto non è il mese ideale, poiché ci possono essere frequenti temporali di calore e la ricerca dell'alloggio può diventare difficile.

Una bici funzionante con buoni freni e pneumatici solidi, uno zaino da bici tra i 25 e i 30 litri, cambi di vestiti, pezzi di ricambio, la traccia GPS sul navigatore e almeno un buon amico! Fate attenzione che lo zaino non diventi troppo pesante. L'obiettivo dovrebbe essere rimanere sotto i 7 kg. Dividere tra di voi le cose da usare in comune. Troverete liste di equipaggiamento MTB in abbondanza su Internet. Basta chiedere a zia Google

Marvin consiglia una mountain bike biammortizzata con almeno 120 mm di escursione anteriore e posteriore. Una trail bike con 140 mm sarebbe ideale. Naturalmente va bene anche una hardtail, se si ha la tecnica necessaria per i trail accidentati. Bisogna fare un po' attenzione al peso: a causa di alcune salite lunghe e a tratti ripide sulle piste da slittino (Götzens, Bergeralm, Sattelberg, Rinneralm, Platzer Jöchl) non si dovrebbe spingere una bici troppo pesante, altrimenti si deve spingere. Una freeride sarebbe un eccesso tecnico. Una potente all mountain/enduro invece apre potenzialità aggiuntive di single trail, permettendo di includere varianti e alternative al percorso principale, per esempio in Val di Non, alla Paganella e al Monte Casale.

Quasi ogni tappa può essere adattata individualmente. Trovate suggerimenti nelle singole descrizioni delle tappe e nella cartella delle tracce GPS su Gpsies. Con questo si possono adattare la difficoltà e i dati di percorrenza alle proprie capacità e abilità. Chi non vuole affrontare 2000 metri di dislivello potrà comunque completare il Marvin-Transalp seguendo i nostri consigli. Ma c'è spazio anche per varianti più impegnative su questo percorso.
Una fonte importante di informazioni si trova su Internet nel forum MTB di lingua tedesca, dove c'è una discussione dedicata con molti resoconti di esperienze di chi ha attraversato le Alpi sul percorso Marvin.

Dove le tappe del percorso Marvin si trovano in paesi, è meglio contattare gli uffici turistici delle rispettive regioni attraversate. Ma per un "vero" attraversamento delle Alpi servono anche pernottamenti in rifugi di montagna o almeno lontano e fuori dai paesi di fondovalle. L'alloggio per pellegrini Maria Waldrast ne è un esempio, situato in Tirolo tra la valle Stubai e la valle Wipptal (Steinach am Brenner). Per raggiungere l'ex monastero dei Serviti, bisogna aggiungere altri 600 metri di dislivello alla seconda tappa - oppure scegliere la salita con la funivia Hochserles dalla valle Stubai alla fine della giornata.
Anche la Malga Sattel sopra Vinaders nella salita verso la strada di cresta del Brennero è un esempio di pernottamento in rifugio. Chi la considera come opzione per il pernottamento, dovrà però necessariamente fare una suddivisione molto individuale delle tappe per il terzo e tutti i giorni successivi.
Al Passo Giovo (situato però sulla strada del passo) si trova il Rifugio Giovo di Vipiteno. Chi sceglie la variante di salita il 4° giorno da Vipiteno attraverso la Val di Giovo ci passa direttamente davanti. Sopra il Passo Rinner si trova il Rifugio Fleckner. Per raggiungerlo bisogna fare qualche metro di dislivello in più.

Diversi tour operator transalpini offrono già oggi viaggi di gruppo guidati sull'asse del Brennero che proseguono attraverso la Brenta verso il Lago di Garda. Questi, principalmente per motivi logistici, non sono identici al 100% al nostro percorso, poiché gli organizzatori di solito vogliono rendere il trasporto dei bagagli il più semplice possibile.
Queste offerte danno comunque una prima impressione della zona. Attraverso il modulo di contatto possiamo inoltrare la vostra richiesta alla nostra agenzia viaggi, che vi farà un'offerta per un transalp individuale o guidato.

In linea di principio sì - ma...

In alcuni punti del percorso Marvin bisogna essere consapevoli che una bici motorizzata pesante non è necessariamente un vantaggio:
1ª Tappa: tra il lago di Walchen e Wallgau nella zona dell'Altlacher Hochkopf e dell'Isarberg un passaggio di torbiera alta lungo quasi 500 m può essere un po' paludoso dopo le piogge. Si imbeve come una spugna e di solito deve essere spinto.
L'Isarberg però può essere aggirato ampiamente in valle lungo il lago di Walchen.
2ª Tappa: Nella discesa verso la valle Stubai c'è un single trail ripido e accidentato con radici e piccoli gradini, dove c'è il rischio di toccare con i pedali. Una bici pesante è un po' difficile da gestire qui.
Si può facilmente aggirare su strada sterrata scendendo a Telfes.
3ª Tappa: nella salita dalla Malga Sattel alla strada di cresta del Brennero c'è una lunga salita che presenta in alcuni punti fondo sconnesso, che a seconda dell'abilità di guida deve essere spinto.
4ª Tappa: nel passaggio attraverso il Passo Rinner ci possono essere brevi tratti da spingere a causa della ripidità e del fondo sconnesso. Sul passo stesso bisogna sollevare la bici in rapida successione su due cancelli per il bestiame. I passaggi sono costruiti troppo stretti per le bici.
5ª Tappa: Dietro Lana e sopra la Val d'Ultimo bisogna spingere brevemente un vallone ghiaioso nella salita verso l'osteria Pfrolln. Nella discesa dal Passo Palade c'è sul tracciato MTB "Rankipino" un breve passaggio di scale in discesa.
6ª Tappa: L'aggiramento ovest del massiccio della Brenta attraverso Madonna di Campiglio presenta al Lago di Valagola un lungo tratto da spingere (30-45 minuti) su sentiero stretto fino al Passo dell'Orso (Passo Bregn de l'Ors)!
Alternativa: scegliere il percorso "Dolomiti di Brenta Bike Country" attraverso S. Antonio di Mavignola oppure direttamente l'aggiramento est del percorso Marvin attraverso la Val di Non.

Durata della batteria

È ancora un serio problema per tutti i possibili percorsi Alpencross!
Nessuna batteria sarà sufficiente per sostenere una normale tappa transalpina senza essere almeno parzialmente ricaricata nel frattempo.
Tra Kochel e la valle dell'Inn questo non sarà ancora un problema, poiché ci sono paesi con possibili soste per la ricarica in quantità e frequenza sufficienti.
Ma non appena si "profilano" salite più lunghe ed energicamente intensive, come per esempio nella salita dalla pista da slittino di Götzens fino al Sentiero delle malghe di Innsbruck, bisognerà prestare particolare attenzione all'indicatore di carica residua sul display.
Anche la pista da slittino fino al Passo Waldrast può diventare una tortura con una batteria scarica. Lo stesso vale per la pista da slittino fino alla Malga Berger (sopra Steinach am Brenner), la salita alla Malga Sattel (presso Vinaders) e alla strada di cresta del Brennero.
Con una batteria fresca e "riposata" la salita al Passo Palade dovrebbe essere fattibile, così come la lunga salita da Dimaro in Val di Sole attraverso la Val Meledrio sul percorso ovest fino a Madonna di Campiglio.
In Trentino nelle valli intorno alla Brenta esiste un progetto e-bike con stazioni di ricarica pubbliche: una mappa generale si trova su www.evvai.bike.
C'è da sperare che presto altre regioni seguano con progetti simili e aiutino così ad aumentare il raggio d'azione delle bici elettriche.