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Andrea Aldrighetti sommelier consulenza esperto vino vini e grappa grappe

3 Agosto 2012
Meursault, Alto Adige. Chardonnay.

Nelle ultime settimane sto cercando di mettere ordine in cantina.

Nella mia cantina-magazzino "convivono" le bottiglie dei vini che commercio con quelle accumulatesi negli anni che fanno parte della cosiddetta "riserva privata": ci sono reperti e cimeli di viaggi, bottiglie "atte a divenire" rari oggetti di future degustazioni, alcuni totem del Dio Bacco a cui prostrarsi in devozione (pochissimi in realtà, forse tre o quattro etichette). Il mio problema è che "accantono" molto più di quello che poi bevo e spesso è facile incappare in qualche (buona) bottiglia che meritava essere stappata e condivisa mesi o addirittura anni prima...

Pochi giorni fa sono incappato in due vini bianchi, attempati ma non troppo per le ambizioni della denominazione (per uno) e per la reputazione dell'etichetta e del produttore (l'altro). Si trattava di un Meursault del climat Grands Charrons della (ottima) vendemmia 2002 e dell'altoatesino Löwengang Chardonnay di Alois Lageder, di un anno più vecchio, ma di un'annata, la 2001, considerata molto buona.

La stessa uva e la vinificazione in legno piccolo per entrambi, due territori e due climi molto distanti. Sono la maturità e dolcezza dei profumi oltre a un diverso sviluppo gustativo a differenziare notevolmente i due vini. 

Meursault si distingue per essere il villaggio della Borgogna dove si produce tanto vino bianco quanto negli altri "villages" della Cote d'Or messi assieme. Il climat Les Grands Charrons, 13 ettari di vigna a ovest del paese, è prossimo alle vigne del premier cru Les Gouttes d'Or, posizionato sulla stessa fascia altimetrica. È considerato alla stregua di un "deuxième Cru": in nessun altro village della Côte d'Or come a Meursault il concetto di lieu-dit, pur se non classificato come premier cru, è così importante. I vini prodotti dai vigneti confinanti alla fascia dei premiers crus godono di una considerazione maggiore rispetto ai vini della parte più bassa della collina, rispetto ai quali si distinguono per finezza e struttura. [Clive Coates, The wines of Burgundy, 2008]

Meursault

Il Domaine Jean Marc Morey, produttore del Meursault, ha sede a Chassagne-Montrachet, lavora 9 ettari di vigneto e imbottiglia una ventina di etichette suddivise tra villages e premièrs crus della Côte de Beaune.

Il colore è giallo dorato, non così carico ma abbastanza brillante. Il profumo è inizialmente polveroso, di liquirizia, prima di aprirsi e crescere lentamente con una leggera nocciola tostata, agrumi canditi e crème brûlée, su un sottofondo vegetale, fine e elegante. Al palato è molto asciutto, con una tensione salina che al naso non ti aspetti. Il corpo è magro, pare svuotato da un eccesso di calore alcolico e da mancanza di grassezza e densità, In bocca rimane teso, rigido. Buono, ma lontano dall'emozione. (ottantasei)

Lo Chardonnay Löwengang è un'etichetta storica del produttore sudtirolese e viene indicato come uno dei primi vini bianchi dell'Alto Adige fermentati in barrique. 

I primati di Alois Lageder, la persona e l'azienda, in realtà sono molteplici. Filantropo, appassionato di arte e architettura, ecologista, prima di tanti altri ha iniziato a parlare di coltivazione "naturale" della vigna e di biodinamica nei vigneti. Forse a causa dell'aplomb con cui è iniziato il percorso ad una viticoltura "sostenibile" o dell'algido modo di comunicarlo, Lageder non è diventato (e credo mai lo diventerà) un nome di riferimento per gli appassionati del vino biologico o biodinamico, troppo distante per dimensioni e immagine agli stereotipi dalle aziende "vinoveriste" o "vinnaturiste".

Il Löwengang ha bel colore dorato, lucente. Più aperto e carnoso del Meursault, il contributo del legno è evidente e guida lo sviluppo dei profumi. Il naso è ricco di tostature dolci e spezie, cioccolato bianco e vaniglia, mandorle e amaretto, note fruttate mature, di pesca sciroppata e frutto tropicale. La bocca è morbida, succosa e salata. Fine e equilibrato, manca di forse di un guizzo o di una "spigolosità" che doni ulteriore slancio e progressione al gusto. (ottantanove+)

 

Domaine Jean Marc Morey
3 Rue Principale
21190 Chassagne-Montrachet
moreyjeanmarc@orange.fr 


Alois Lageder
Vicolo dei Conti 9
39040 Magrè sulla Strada del Vino
Tel  +39 0471 809 500 

www.aloislageder.eu


[foto: Enophilia, burgundy-report.com]

 

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