12 Novembre 2012
Boca. Alt(r)o Piemonte.Difficile chiaccherare di Boca al bar. Boca inteso come vino, non come la squadra argentina dove giocò anche Maradona.
Per fortuna ci sono le serate di degustazione organizzate dall'Associazione Sommelier del Trentino! Pensa, oltre sessanta (60!) appassionati che si ritrovano in una sonnacchiosa Trento vestita d'autunno per assaggiare non un Barolo, un Brunello di Montalcino o una perla della Borgogna, ma il vino di una denominazione ai più sconosciuta, che difficilmente si sente nominare se non proprio ai corsi di formazione per sommelier, per evidenziare che oltre in Langa, Monferrato e nell'Astigiano, in Piemonte si fa vino anche in altre zone.
Il Boca è un altro figlio dell'uva (l'unica) che i francesi ci invidiano: Sua Maestà il nebbiolo, che coltivato su porfidi e graniti nel nord del Piemonte, tra le denominazioni di Lessona, Bramaterra, Fara, Sizzano, Ghemme e Gattinara, prende il nome di spanna.
È merito di un commerciante di vini svizzero, Christoph Künzli e dei vini dell'azienda Le Piane, se oggi il Boca è uscito dal cono d'ombra proiettato dell'ingombrante sagoma dei nebbioli langaroli.
Nei vini dell'Alto Piemonte il nebbiolo si accompagna ad altre uve, la vespolina e l'uva rara. Nel Boca Le Piane è solo la vespolina che va in supporto allo spanna. "Circa il 15%" spiega Christoph Künzli "vendemmiata in leggera surmaturazione e vinificata in uvaggio. Porta corpo e balsamicità al nostro nebbiolo, più ossuto, magro di quello di Langa, perché nasce su terreni sabbiosi, acidi, disgregati da rocce di origine porfirica simili a quelle di Terlano, in Alto Adige".
Il Boca è un vino lento, forse ancora più ombroso e umorale in gioventù di un Barolo suo coetaneo. Al palato è un falso magro, entra in punta di piedi, dritto e fresco, per poi mostrare una tannicità intensa, a tratti spigolosa, asciugante ma non aspra. La stessa tannicità che in gioventù maschera le doti di acidità e mineralità che seducono assaggiando le annate più vecchie. E' un vino da "abbinare" ad una tavolata di amici che non si vedono da tanto tempo, dove tra chiacchere e discussioni il vino ha più tempo di aprirsi e concedersi.
Boca 2007.
Figlio di un'annata ottimale a detta di Künzli, "fresca e piovosa al punto giusto", e di una vendemmia leggermente anticipata. Sorprende per essere il meno "lento" dei vini presentati, ha un colore rubino brillante, trasparente e freschi profumi intensi di frutta (arancia, lampone) e spezie, vaniglia, lebkuchen. In bocca scorre con facilità, il tannino è vivo, dolce, ben integrato nel corpo del vino.
Boca 2006.
Vendemmia classica, fatta di austerità e eleganza. Rubino trasparente, al naso parte più scuro, materico. Esce un frutto maturo seguito da sbuffi floreali, ancora l'arancia e il lampone, poi note ferrose, minerali. La struttura tannica è fitta, imponente, fisico. I profumi al passare dei minuti diventano più dolci, carezzevoli. Meditativo, coinvolgente.
Boca 2004.
Come tutti i vini di quest'annata... è venuta dopo il 2003! Viti "euforiche" hanno prodotto quasi il doppio dell'uva rispetto alla norma, seppure di ottima qualità. La vendemmia è stata tardiva, si è protratta verso la fine di ottobre. Il vino parte piano, lento, sussurrato, con note di cera, ruggine e cenere. Ci sono spezie dolci, una sottile nota iodata, canfora, leggero vegetale aromatico di asperula, maraschino. Al palato è masticabile, rotondo. Insomma, grande complessità al naso e assenza al palato di quella sensazione di diluizione che spesso hanno i 2004.
I vini Campo delle Piane sono stati imbottigliati da Christoph Künzli ma prodotti da Antonio Cerri, il precedente proprietario dell'azienda. Hanno sostato in botte fino all'imbottigliamento, avvenuto dopo il cambio di proprietà, tra il 1996 e il 1999.
Boca Campo delle Piane 1991.
Granato limpido e luminoso. Cera, cuoio, miele scuro (melata), propoli e una decisa balsamicità caratterizzano il profumo. Al palato è fresco, asciutto, esile, con tannini grintosi, serrati. Meraviglia.
Boca Campo delle Piane 1990.
Granato di tonalità leggermente più scura, aranciato al bordo. L'aroma è meno dolce del precedente, profuma di caffé, terra, ruggine, cera, miele. Al palato è cremoso, rotondo, con ancora tanta freschezza e lungo.
Boca Campo delle Piane 1985.
Più di dieci anni in botte, per un vino che a detta di Künzli continua a crescere e migliorare. Granato con riflesso bruno, aranciato al bordo. Naso complicato da una bottiglia forse non perfetta: terra, cuoio, cera, iodio, odore di saldatura. Sorprende e impressiona il palato per sapidità e freschezza gustativa.
Boca Campo delle Piane 1975 - Antonio Cerri.
Imbottigliato da Antonio Cerri, dopo una permanenza di 5 o 7 anni in botte. Arancio scuro, al centro più bruno, limpido, luminoso. Il naso è fine, in un lento crescendo di miele di castagno, piccante, vegetale, liquirizia. In bocca scivola dolcemente marcando ogni sensazioni tattile e di gusto con una moderazione imprevista: morbidamente alcolico e dolce, salino, fresco, elegantemente tannico. Equilibrista.
Il Boca. Uno dei figli del Re nebbiolo.
Le Piane
Via Antonio Cerri, 10
28010 Novara
Tel +39 348 335 4185
www.bocapiane.com