28 Novembre 2010
Appunti di degustazione: Chardonnay e BorgognaCon deciso ritardo metto ordine agli appunti presi nel riassaggio dei vini fatto il giorno successivo alla serata "Chardonnay e Borgogna" tenuta a Madonna di Campiglio il 25 Novembre 2010.
Vigneti delle Dolomiti Bianco Faye 2006 - Pojer e Sandri. Tra gli italiani, forse complice la défaillance del Convento della Santissima Annunciata della franciacortina Bellavista, è quello che ha figurato meglio nel confronto Italia-Francia. E' un vino che fa dell'equilibrio il suo punto di forza. Il colore attira subito per l'intensità e la luminosità dei suoi riflessi dorati. Il naso è caratterizzato da un delicato fruttato agrumato, fieno, spezie (anice) e il legno elegante. Al palato è di buona densità, salino. Da godere ora.
Colli Orientali del Friuli Chardonnay 2007 - Miani. Il colore è paglierino con tonalità più chiara del precedente. Decisamente boisé, al naso ci sono frutta seccca, mandorle, buccia di limone, miele d'acacia, erbe aromatiche. In bocca entra con un'acidità molto spinta, che quasi maschera la struttura del vino da farlo apparire scarno. Le tostature che si percepivano al naso sono protagoniste anche al palato. Persistente, da attendere ancora un paio d'anni.
Beaune du Chateau Premier Cru 2007 - Bouchard Pere et Fils. Nasce dall'assemblaggio delle uve di diversi climat Premier Cru di Beaune, Beaune du Chateau è un etichetta storica (la prima annata è del 1907) del famoso négociant Bouchard. Alla vista è paglierino, molto brillante con riflessi verdognoli. Al naso è più "grasso" degli italiani, inizia con note fruttate tropicali (mango) e fine mineralità salmastra, note di tostatura dolce come di paté di nocciole. Sapido e gustoso, fresco e persistente, di grande bevibilità.
Mersault Charmes Premier Cru 2007 - Bouchard Pere et Fils. Stessa firma del precedente, il colore è più intenso, riflessi verso il dorato. Denso, ricco alla vista. Al naso è grasso, cera d'api, nocciole tostate, burro fuso, note minerali che ricordano il calcare colpito dal martello da geologo (provateci!), molto fine. In bocca è decisamente fresco, con la sensazione salina in crescere e finale molto lungo.
Vougeot Le Clos Blanc Premier Cru 2007 - Domaine de la Vougeraie. Il vino è prodotto da un vigneto a bacca bianca adiacente al mitico Clos de Vougeot. Non solo Chardonnay ma anche piccole percentuali di Pinot Gris (4%) e Pinot Blanc (2%). Alla vista è paglierino, con riflessi verdi. Grande complessità e piacevolezza, con note di burro fresco, cedro, agrumi canditi, pietroso, tostato di caffè dolce e mandorle, acqua di ostriche. Bocca gigantesca, salino-salmastro con acidità tagliente, estremamente giovane. Buonissimo adesso, chissà tra qualche anno... un colpo al cuore!
Corton Charlemagne Grand Cru 2006 - Louis Latour. Il meno leggibile del gruppo. Alla vista impressione per la densità e il colore vivo, paglierino, brillante. Al naso è imbrigliato dal legno, molto boisé, balsamico, resinoso, con note minerali di pietra e cenere, crosta bruciacchiata di pizza, limone (candito). A occhi chiusi si potrebbe scambiare per un rosso... In bocca si sente la grande struttura e materia, ma la senzazione è che sia compresso, ricchissimo ma incapace di esprimersi, con acidità e sapidità in equilibrio. Da aspettare qualche lustro?
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